Villa Trossi: visite alle sale per i 65 anni di attività

Domenica 6 ottobre dalle ore 17 alle 20

villa trossi

LIVORNO – Villa Trossi festeggia 65 anni di attività artistica, così domenica 6 ottobre dalle ore 17 alle 20 l’edificio di via Ravizza 76 apre le sue porte a tutti coloro che sono curiosi di conoscerne la storia singolare (fatta da donne appassionate dalle lontane origini).

Sarà possibile per i presenti visitare le sue numerose sale della Villa di solito non accessibili perché vi si svolgono lezioni d’arte per quasi tutto l’anno (i corsi partono proprio il 7 ottobre), sono previsti due orari per il tour: il primo alle ore 17.30, il secondo alle 18.30.

Durante il pomeriggio, sarà presente anche l’artista Fabio Peloso protagonista della mostra “28 opere. Dal 1979 al 2014” con il quale il pubblico potrà dialogare e approfondire il suo percorso artistico che, dalla partecipazione alle mostre della Transavanguardia di Achille Bonito Oliva, si è focalizzato sui temi della decorazione e decontestualizzazione fino alla ricerca di modalità tecniche ed espressive della propria esperienza spirituale.

Villa Trossi, la storia

Nata grazie al dono della contessa biellese Corinna Trossi che alla sua morte lasciò al Comune di Livorno la sua bella Villa di Ardenza con lo scopo di fondarvi una scuola d’arte, la Fondazione è un punto di riferimento per tutti coloro che dai 7 anni in su desiderano apprendere le tecniche artistiche e conoscere i linguaggi espressivi dell’arte.

All’interno dell’edificio sono conservate pregevoli tele, tra le quali tre grandi ritratti di Corinna Trossi, del marito Dino Uberti e di sua madre, opera di Vittorio Cavalleri (Torino 1860-1938) e vari altri dipinti e sculture, alcuni eseguiti dallo stesso Dino Uberti.

A Villa Trossi si conserva anche una bella scultura in marmo di Angiolo Vannetti (Livorno 1881-Firenze 1962). L’opera rappresenta un nudo di giovane donna fumatrice d’oppio, finemente modellato e ascrivibile agli Anni Venti dopo il soggiorno del Vannetti in Giappone e in Estremo Oriente.

Al piano terra, una sala conserva l’originale volta a carrozza decorata a grottesche, mentre al primo piano, incassata sul soffitto della sala centrale, una grande tela di Giulio Aristide Sartorio (Roma 1860-1932), raffigura un gruppo aereo di putti.

Numerosi sono stati gli autorevoli insegnanti-artisti della Trossi-Uberti, trai quali ricordiamo Gastone Benvenuti, Giulio Guiggi, Voltolino Fontani, Marc Sardelli e Giancarlo Cocchia, cui la Fondazione ha tributato un recente omaggio con una mostra antologica nel centenario della nascita.

La Fondazione è sensibile a coinvolgere anche coloro che, piuttosto che fare, desiderano comprendere come si osserva e come si può decodificare l’arte di ogni epoca: pertanto Villa Trossi ospita lezioni di lettura dell’immagine, conferenze e mostre sono tutte preziose occasioni per esercitarsi nell’uso del linguaggio visivo, per ripercorrere i momenti della storia dell’arte e per ricordare che la divisione cronologica e la categorizzazione in periodi e movimenti è frutto di una convenzione, giacché quello di “Arte” è un concetto estremamente sfuggente.

L’ingresso è libero.