LIVORNO – “Oggi è una grande emozione, per me, celebrare la restituzione a Livorno di un luogo storico e profondamente identitario”, così il sindaco di Livorno Luca Salvetti ha espresso la propria soddisfazione per l’apertura ieri, 7 dicembre, della Sala della Mescita delle Terme del Corallo.
Nel giorno del compleanno di Pietro Mascagni, Livorno e i livornesi hanno riavuto una parte dello storico stabilimento delle Acque della Salute progettato da Angiolo Badaloni e, dopo solo un anno di lavori, inaugurato nel 1904.
Sala della Mescita: un salto temporale nel Novecento
Il colore rosa della facciata della Sala della Mescita e i due bellissimi pannelli ceramici restaurati, dipinti in origine da Ernesto Bellandi, hanno suscitato grande entusiasmo tra i tanti presenti intervenuti ieri all’apertura. Ad accogliere gli invitati, in una giornata un po’ uggiosa, sono stati i figuranti dell’Associazione Livornina con i loro abiti d’epoca e la musica degli allievi del Conservatorio Mascagni. E proprio Mascagni fu un assiduo frequentatore delle Terme.
Musica che è proseguita anche all’interno della Sala della Mescita con i suoi affreschi sul soffitto, le pareti decorate con i colori pastello, un salto indietro agli inizi del Novecento, quando questi luoghi venivano frequentati da illustri personaggi e da gente comune tra feste, musica e la ricerca benessere nelle acque (Vittoria, Sovrana, Corallo, Còrsa, Preziosa, in base alle proprietà terapeutiche) che sgorgavano da questi stabilimenti.
I prossimi passi
“Si tratta di un giorno importante – ha proseguito il sindaco Salvetti – L’idea di recuperare questo complesso è maturata grazie alla volontà di tanti cittadini, ma questi riflettori accesi dai cittadini sono stati raccolti a pieno da questa Amministrazione che ha iniziato realmente, con i finanziamenti, a fare questo lavoro di recupero. I prossimi passi saranno il restauro del padiglione adiacente alla Sala e l’abbattimento del cavalcavia che diventerà un sottopasso”.
“Le Terme del Corallo sono un gioiello architettonico in stile liberty – ha aggiunto il presidente della Regione Eugenio Giani – L’inaugurazione del Padiglione della Mescita rappresenta il primo tassello per rigenerare l’accesso a Livorno all’insegna di quello che la città è, ossia un centro di cultura e di grande richiamo in Toscana, in Italia, nel mondo. Il Comune di Livorno è intento in questo progetto e noi come Regione Toscana lo supportiamo”.
“Questo restauro – a proseguito Giani – rientra in un percorso più ampio teso alla rivalutazione di questa parte di città compresa tra le Terme, la Stazione e il Cisternone, destinata a diventare un angolo molto attrattivo per i livornesi ed anche per i turisti. Alla sinistra del viale Carducci in direzione Centro, inoltre, sorgerà il nuovo Ospedale. Per quanto riguarda le Terme, una volta demolito il cavalcavia che adesso ne offusca l’ingresso, queste potranno diventare la porta culturale ed artistica dell’intera Toscana”.
“L’eliminazione del cavalcavia – ha concluso il Presidente della Regione – non sarà soltanto la sostituzione di un sovrappasso con un sottopasso, ma avvicinerà la città alle strade di grande comunicazione e consentirà di eliminare traffico favorendo una maggiore rapidità. Di questa trasformazione urbanistica va ascritto il merito alla giunta Salvetti“.
Assieme al sindaco di Livorno, Luca Salvetti e a Giani erano presenti, tra gli altri, il sovrintendente alle Belle Arti di Pisa e Livorno Valerio Tesi, il prefetto Giancarlo Dionisi, il consigliere regionale Francesco Gazzetti, rappresentanti delle Istituzioni culturali ed economiche locali, le associazioni Terme del Corallo e Reset, la Livornina con i suoi figuranti.
L’intervento di Silvia Menicagli
Tra i presenti all’apertura c’era anche Silvia Menicagli, presidente dell’Associazione Le Terme del Corallo e che da oltre 20 anni si batte per il recupero di quei luoghi.
Articolo di Valeria Cappelletti