
LIVORNO – Perché il Goldoni è il Goldoni si conferma uno spettacolo musicale piacevole e divertente. Ieri sera, 21 febbraio a portarsi a casa i tre premi della manifestazione è stata Sabrina Orsolini con il brano di Mia Martini “E non finisce mica il cielo”. Una tripletta che non ha lasciato scampo agli altri concorrenti (quest’anno 13 in tutto).
La canzone dal testo toccante e la voce di Orsolini forte e potente hanno convinto tutti: pubblico, giuria e critica. Da sola sul palco, con solo un palloncino bianco che ha fatto volare via durante l’esibizione, Orsolini ha saputo trasmettere emozioni forti, celebrando una grandissima artista come Mia Martini che ha regalato pagine di musica indimenticabili.
Le classifiche di Perché il Goldoni è il Goldoni
Tre erano i premi da assegnare per questa quarta edizione di Perché il Goldoni è il Goldoni: Premio della Giuria, Premio del Pubblico e Premio della Critica. Tutti e tre sono andati a Sabrina Orsolini, ma vediamo nel dettaglio le classifiche.
Classifica finale – Premio giuria
1 Sabrina Orsolini – E non finisce mica il cielo
2 Pietro Contorno – Ciao amore ciao
3 Giusy Anzovino – Sincerità
4 Alessandra Donati & I Pase – Oceano
5 Luca Zannotti – Vita tranquilla
Premio del pubblico
1 Sabrina Orsolini – E non finisce mica il cielo
2 Trio Niccolini/Niccolai/Pucci – Noi ragazzi di oggi
3 Giusy Anzovino – Sincerità
4 Pietro Contorno – Ciao amore ciao
5 Lisa Neri – Come saprei
Premio della critica
1 Sabrina Orsolini – E non finisce mica il cielo
2 Alessandra Donati & I Pase – Oceano
3 Pietro Contorno – Ciao amore ciao
4 Giusy Anzovino – Sincerità
5 Luca Zannotti – Vita tranquilla
Chi è Sabrina Orsolini
La vincitrice della quarta edizione è segretaria della presidente della Provincia di Livorno, Sandra Scarpellini.
Orsolini aveva già partecipato a Perché il Goldoni è il Goldoni. “Quando ero bambina immaginavo di essere sul palco e di ricevere un premio, ho realizzato un sogno” ha detto, con grande emozione.
Galleria fotografica di Glauco Fallani
Il racconto della serata
Lo show è partito allo scoccare delle ore 21, per attendere la diretta di Telegranducato che ha tramesso l’evento in tutta la Toscana.
È stato Carlo Conti in un video registrato ad aprire Perché il Goldoni è il Goldoni. Trasmesso sul grande schermo del Teatro, Conti ha ricordato il legame profondo che lo unisce alla nostra città: “Mia mamma era livornese, di Borgo Cappuccini” precisa dopo aver salutato il pubblico presente e il sindaco Luca Salvetti.
A Salvetti è andato il compito di presentare la manifestazione accompagnato dalla vicesindaco Libera Camici. Lui in giacca color amaranto, lei con tre abiti, come di consueto, e scarpe un tacco vertiginoso compreso tra i 10 e i 12 centimetri (scoprire i centimetri esatti era una delle domande del FantaGoldoni).
A rompere il ghiaccio di questa quarta edizione è stato Matteo Panariello, l’atleta paralimpico di tiro con l’arco, ha cantato “Italia d’oro”. Panariello aveva vinto la seconda edizione nel 2023 con “Portami a ballare” di Barbarossa. Molto emozionato, il giovane ragazzo livornese ha dato dimostrazione ancora una volta che gli ostacoli sono solo nella nostra mente e che se vogliamo possiamo raggiungere ogni obiettivo.

Seconda a uscire è stata Lisa Neri, alla sua prima partecipazione, con il brano di Giorgia “Come saprei”. Una canzone difficile che Lisa Neri ha saputo proporre con una grande voce, purtroppo però non è stata apprezzata a dovere, visto che ha ottenuto solo un quinto posto nella classifica del pubblico.
Il trio alieno
Niccolini, Niccolai e Pucci ci hanno abituato fin dalla loro prima esibizione a scenette divertenti accompagnate da un abbigliamento stravagante. Quest’anno i tre si sono presentati travestiti da alieni: avvolti in abiti simili alla carta stagnola, con il volto grigio, i tre hanno cantato “Noi ragazzi di oggi” di Luis Miguel, scatenando il delirio tra il pubblico e aggiudicandosi un meritato secondo posto nella classifica del pubblico. Da sottolineare che durante la loro esibizione sono stati accompagnati dai bambini della classe 1° A delle scuole Bartolena.
Gli altri concorrenti
Il comico Claudio Marmugi ha scelto “Maledette malingue” di Ivan Graziani, con un outfit che ricordava molto il grande cantante. A fine esibizione ha fatto ridere il pubblico con una sfilza di battute in salsa labronica. Giulia Aringhieri, atleta paralimpica di sitting volley, ha portato “Piazza Grande” di Lucio Dalla, accompagnata in maniera eccellente dai Plettroni Freschi.
Emanuele Bertolini ha optato per il brano pieno di energia di Max Gazzé “Una musica può fare”, accompagnato da una traduttrice per la Lingua dei Segni; Luca Zannotti, alla sua prima presenza, ha scelto “Vita tranquilla” di Tricarico, dimostrando ottime doti vocali.
Simpatica e ironica proprio come Arisa, Giusy Anzovino ha cantato “Sincerità”: “Ho scelto questo brano perché cerco sempre di essere sincera – ha detto – e poi dicono che assomiglio ad Arisa”. Il pubblico e la giuria l’hanno premiata per la sua simpatia e per una voce niente male inserendola nei primi cinque.
Alessandra Donati torna sul palco del Goldoni con I Pase per presentare una canzone che forse in pochi ricordano: “Oceano” di Lisa. Donati ha una voce potente e dimostra grande talento, tuttavia la musica è troppo alta, così come in altre esibizioni, e le parole si comprendono poco. Avrebbe dovuto ottenere di più, finisce comunque tra i primi cinque.
“Terra promessa”, brano iconico, è stato scelto da Raffaello Cioni che si presenta accompagnato da quattro giovani e brave ballerine. Scelta difficile ed elegante quella di Simonetta Del Cittadino che propone “Canzone per te” di Sergio Endrigo e Roberto Carlos, ad accompagnarla con l’Orchestra è il figlio, Carlo Bosco dei Gary Baldi Bros. A chiudere il gruppo dei 13, Pietro Contorno con un altro grande brano “Ciao amore ciao”, un omaggio a Luigi Tenco. Una canzone potente che Contorno ha saputo gestire con grande maestria.
Mario Menicagli canta Jesahel
Momento vintage assai divertente ha visto protagonista Mario Manicagli, direttore d’orchestra, musicista e direttore amministrativo del Teatro Goldoni, e un gruppo di rappresentati del Teatro. Insieme hanno vestito i panni dei Delirium e cantato “Jesahel”.
I Delirium, gruppo rock progressivo anni Sessanta, nel 1972 parteciparono al Festival di Sanremo con il brano “Jesahel”, che divenne una vera hit. Sul palco i Delirium in salsa labronica si sono presentati con abiti in stile figli dei fiori, parrucche dai lunghi capelli e pantaloni a zampa di elefante.
Gary Baldi Bros e i Jalisse
Ad accompagnare i 13 cantanti in gara c’era l’Orchestra del Teatro Goldoni diretta dal M° David D’Alesio, i cori Spring Time e Monda Girls, guidati da Cristiano Grasso e i Gary Baldi Bros, questi ultimi hanno regalando al pubblico alcuni momenti davvero divertenti.
Il cantante Emiliano Geppetti si è presentato sul palco travestito da Alessandra Drusian dei Jalisse, affiancato da una gigantografia di Fabio Ricci, l’altro componente del duo che vinse il Festival di Sanremo nel 1997 e che ogni anno tenta, senza successo, di tornare a calcare il palcoscenico dell’Ariston.
“C’è una cosa che Carlo Conti non ha fatto e che invece noi siamo riusciti a fare – ha commentato Geppetti parlando con il sindaco – portare su questo palco i Jalisse”. Geppetti, in versione, Drusian ha cantato “Fiumi di parole”, la hit del 1997. Si è poi trasformato nel duo dei Coma Cose, cantando “Cuoricini”, brano in gara al Festival di quest’anno, e lanciando cuoricini al pubblico in sala. A chiudere un accenno a Lucio Corsi, rivelazione del Festival 2025, citando il titolo della canzone sanremese “Volevo essere un duro”.
Da sottolineare anche l’omaggio che i Gary Baldi Bros hanno fatto a Fiorello con la canzone “Finalmente tu” portata nel 1995 all’Ariston.

Gabriele Puccetti è Sheila
Sul palco del Teatro Goldoni non poteva mancare il momento ironico, questa volta è toccato a Gabriele Puccetti, conosciuto sui social con il nome di Sheila. Puccetti è diventato virale grazie alla parodia della tipica ragazza livornese: parrucca verde, trucco, grandi occhiali e “nasini” (gli attaccapanni) colorati come unghie.

Spring Time e Monday Girls
Non poteva mancare in questa serata di grande spettacolo il momento con i cori guidati da Cristiano Grasso che come sempre hanno fatto ballare e cantare il pubblico. L’energia e la bravura dei due gruppi è stata travolgente e sulle note di “Guantanamera“, il pubblico del Goldoni si è alzato in piedi, cantando e battendo le mani.
Social Taxi Inclusivo
Non va dimenticato che la serata di ieri, al di là del divertimento, aveva un importante fine benefico: quello di raccogliere fondi per portare avanti il progetto del Social Taxi Inclusivo.
Nato con la prima edizione di Perché il Goldoni è il Goldoni, questa iniziativa permette di accompagnare le persone con disabilità nei luoghi dello shopping e degli eventi cittadini.
Il servizio gratuito è stato messo in campo dalla Consulta delle Associazioni di Livorno insieme all’assessorato al sociale del Comune.
I concorrenti di Perché il Goldoni è il Goldoni
Di seguito ripotiamo la scaletta dei concorrenti che si sono esibiti ieri sera sul palco del Teatro Goldoni:
Matteo Panariello – Italia d’oro di Pierangelo Bertoli
Lisa Neri – Come saprei di Giorgia
Claudio Marmugi – Maledette malelingue di Ivan Graziani
Giulia Aringhieri e Plettroni Freschi – Piazza Grande di Lucio Dalla
Emanuele Bertolini – Una musica può fare di Max Gazzè
Trio Niccolini/Niccolai/Pucci – Noi ragazzi di oggi di Luis Miguel
Luca Zannotti – Vita tranquilla di Tricarico
Sabrina Orsolini – E non finisce mica il cielo di Mia Martini
Giusy Anzovino – Sincerità di Arisa
Alessandra Donati & I Pase – Oceano di Lisa
Raffaello Cioni – Terra promessa di Eros Ramazzotti
Simonetta del Cittadino – canzone per te Sergio Endrigo
Pietro Contorno – Ciao amore ciao di Luigi Tenco.
Articolo di Valeria Cappelletti