
LIVORNO – Omaggio alla regina dell’Operetta: la grande Viviana Larice al salone Ablondi (via Olanda, Quartiere Scopaia).
Si dice che Livorno si dimentichi presto dei suoi figli migliori. E in parte è vero, basta pensare ai grandi di questa città e ci accorgiamo che spesso non se ne parla abbastanza.
Viviana Larice, diva a tutto tondo
Semplicemente i livornesi hanno memoria corta e non ci pensano proprio al passato se non in particolari occasioni o anniversari che non possono essere ignorati. Non è stato così per fortuna per Viviana Larice, attrice, cantante, soubrette, un’artista a tutto tondo che ha calcato i teatri di tutta Italia col suo repertorio brillante che spaziava dal varietà, alla rivista, all’avanspettacolo e all’operetta.
L’Operetta e la Belle époque
Ecco l’Operetta, croce e delizia per gli appassionati di questo genere musicale, ancella ma non tanto dell’Opera con la O maiuscola perché in questo spettacolo non solo si canta, ma anche si balla, si recita portando comicità e leggerezza. La Belle époque ne è stata lo scrigno, Vienna, Parigi e Budapest le sue città ideali.

Al salone Ablondi omaggio a Viviana Larice
Ieri sera, 3 maggio, a Viviana Larice è stata dedicata una serata di brani scelti tra le più famose operetta che lei ha interpretato con successo per tantissimi anni: La vedova allegra, la principessa della Czarda, il Paese de Campanelli, Cincillà, Al cavallino Bianco, solo per citarne alcune.
Gli artisti sul palco
Sul palco i validissimi artisti che l’hanno ricordata, la brava Paola Pacelli che in parte ne ha preso l’eredità, il tenore Massimo Gentili, finalista della trasmissione “Io canto senior” da poco andata in onda su Canale 5, il grande e raffinato soprano Piera Coppola, tutti accompagnati al piano con esperienza e maestria dalla poliedrica Stefania Casu.

Conduttore, cantante, comico, brillante è stato Franco Bocci a cui si deve l’organizzazione non solo di questa bella serata dedicata a Viviana, a cui era molto legato, ma anche la messa in scena di tanti altri lavori appartenenti alla cultura popolare e non, factotum instancabile e degli eventi labronici, che se non ci fosse dovrebbe essere inventato. Grazie per questo evento e grazie anche a Diego Bellettini patron del Salone Ablondi.
Viviana sarebbe stata davvero contenta e siccome siamo fatti della stessa sostanza delle stelle e non solo di sogni, come dice Shakespeare, noi una vera stella per una sera l’abbiamo voluta ancora con noi.
Articolo e foto di Simonetta del Cittadino