
LIVORNO – Trent’anni di attività non è cosa da poco, per questo l’ottimo direttore artistico della Compagnia Vertigo Marco Conte ci ha fatto il regalo di tornare sulle scene dopo quasi sei anni.
Ieri sera, 1 febbraio, di fronte a un folto pubblico “L’occhio di vetro che vedeva lontano” è stato portato con successo sul palco del Teatro Enzina Conte (via del Pallone, 2).
Marina Militare e memoria: toccante racconto di Marco Conte
Si tratta del monologo di un’ora e mezzo emozionante, tenero, drammatico scritto e interpretato da mattatore dallo stesso Conte. Lo spettacolo aveva debuttato nel 2021 nella rassegna “Scenari di Quartiere” rappresentato in formato “reading” in una splendida terrazza sul viale d’Antignano a causa delle restrizioni Covid che all’epoca imperavano.
Secondo quanto pubblicato dallo stesso Conte sul suo profilo FB si tratta dello spettacolo forse più difficile della sua carriera. Infatti il testo, scritto da lui, si dimostra capace di provocargli emozioni enormi che riesce a trasmettere al pubblico in sala.
Una storia particolare quella raccontata in “L’occhio di vetro che vedeva lontano”, che ruota attorno a Michele Scotto detto “il polpo” ma anche Michelino da bambino o zio Lelle. Una storia che parla della guerra, di giovani ragazzi che all’età di vent’anni invece di trovarsi, come oggi, per fare l’aperitivo o sui social per guardare qualche video, formavano l’equipaggio di una nave da guerra. E poi l’attacco dei caccia tedeschi, le due bombe fatali!
La storia di un uomo che ha dovuto dare una sterzata violenta alla sua vita e, per noi importantissimo, il legame con Livorno, la nostra amata città. Un racconto, insomma, da ascoltare con le orecchie e ancor di più con il cuore, basato sulla ricostruzione storica e coinvolgente delle vicende di un grande uomo. Un giovane che, a soli 23 anni, è venuto a trovarsi e a subire una tragedia più grande di lui. Lo spettacolo è stato dedicato a Michele Scotto e all’intera Marina Militare italiana.
L’imperdibile spettacolo al Teatro Vertigo potrà essere visto in replica anche oggi, domenica 2 febbraio, alle ore 17.
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I 30 anni del Vertigo
Quella di ieri sera è stata l’occasione anche per festeggiare i 30 anni di attività del Teatro Vertigo. L’Associazione Culturale Vertigo nacque infatti nel dicembre del 1994 in un piccolo fondo in via Gramsci che poteva ospitare cinquanta spettatori. Il primo spettacolo della prima stagione teatrale si tenne il 4 febbraio 1995, con il cabarettista Paolo Migone, allora c’era anche Paola Pasqui in veste di allievi e gli insegnanti Alessio Pianigiani, Sergio Giovannini e Barbara Mugnai.
I successi ottenuti invogliano l’organizzazione a proseguire e come prima cosa si concretizza l’obiettivo di cercare un posto più grande e a fine 1995 il Vertigo si sposta sugli Scali del Pesce. La nuova sede ha il doppio delle poltroncine: 100 posti. Da allora è stata un crescita continua.
Nasce nel 1996 la Scuola di Dizione e Recitazione Vertigo diretta da Enzina Conte (madre del direttore artistico Marco Conte). Crescono i soci e gli allievi. Contemporaneamente, viene fondata la Compagnia Vertigo, sotto la direzione artistica di Marco Conte. Da lì, nel 2011 il Teatro Vertigo si sposta nell’attuale sede di via del Pallone 2.
Articolo e foto di Glauco Fallani