
LIVORNO – Una bellissima mostra fotografica con gli scatti di Sergio Moscato che raccontano Livorno distrutta dai bombardamenti e la sua rinascita.
“Sguardi di un Livornese: Sergio Moscato. Dalla distruzione alla rinascita della Città”, è il titolo della della mostra fotografica che è stata inaugurata ieri, sabato 14 giugno, al Museo di Storia Naturale (via Roma 234). Una trentina di scatti rigorosamente in uno splendido bianco e nero gentilmente concessi dal figlio del fotografo, Mario. All’inaugurazione c’erano molte persone, un centinaio, forse anche di più.
L’iniziativa è organizzata dall’Associazione Shardan, con la collaborazione dell’Associazione Livorno “Come Era” e il patrocinio della Provincia e del Comune di Livorno. Molti scatti esposti al pubblico sono inediti.
Sergio Moscato
Sergio Moscato (Livorno 1912-1959) è stato un fotografo amatoriale non molto conosciuto se non negli ambienti fotoamatoriali e nei circoli fotografici.
È bene ricordare che quando si parla di “amatorialismo”, non si intende “dilettante” (molti fotoamatori sono stati tra i più bravi e di fama mondiale); s’intende che la fotografia non è il mestiere con cui si guadagnano da vivere. Lo conferma il fatto che Sergio Moscato ebbe modo di conoscere il famosissimo Henri Cartier-Bresson, uno dei più grandi fotografi mondiali, e che ebbe modo di complimentarsi con Moscato per il suo talento.
La mostra: importante ricostruzione storica
E nelle foto esposte, qualche analogia con lo stile e i soggetti di Cartier-Bresson c’è, sebbene sia casuale e non certo volutamente cercata. Gli scatti sono stati realizzati tra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta del Novecento e sono – oltre che di alto valore tecnico e artistico – un’importantissima documentazione su come era Livorno un tempo. Alcune immagini ci mostrano le macerie di palazzi distrutti dai bombardamenti, altre, la faticosa e lenta ricostruzione.
Possiamo ammirare una perfetta sintesi tra spontaneità e ricerca formale, attimi di vita colti nel momento decisivo, che è la dote essenziale per il fotoreportage e la “figura ambientata”. Oltre alla bellezza artistica, le foto esposte sono un’importante ricostruzione storica di fatti, luoghi e soggetti del tempo, che c’introducono in un viaggio spazio-temporale per confrontare il passato col presente.
L’obbiettivo della sua macchina fotografica ha saputo immortalare soggetti e oggetti, foto di persone semplici, colte nelle sue azioni quotidiane, ma con una scelta perfetta di inquadratura, formato, luce, tale da elevare gli scatti ad opere d’arte.
Galleria fotografica
Tra drammaticità e spensieratezza
Altre fotografie documentano gli edifici sventrati dalle bombe, immagini cariche di drammaticità, ma anche di una ritrovata spensieratezza animata dal desiderio di reagire e ritrovare la voglia di vivere. Persone intente a riparare le reti da pesca, suore, uomini e donne che passeggiano, carrozzelle con i cavalli, spiagge con ombrelloni.
Un’alternanza di oggetti e soggetti, in splendido bianco e nero, quando le fotografie si realizzavano in pellicola, mezzo ancora insuperato e insuperabile di bellezza estetica.
È un’esposizione che consiglio vivamente di andare a vedere perché è molto bella e istruttiva. La mostra è a ingresso libero e resterà aperta fino al 14 settembre negli orari di apertura del Museo.
Informazioni
Museo di Storia Naturale: tel. 0586 266711 – https://musmed.provincia.livorno.it/portal.
Associazione Shardan: shardan.associazione@gmail.com – www.shardan.it.
Livorno Come Era: info@livornocomeera.it – www.livornocomeera.it.
Orari mostra: mattina dal martedì al sabato ore 9 – 13. Pomeriggio martedì, giovedì, sabato e domenica ore 15 – 19. Lunedì: giorno di chiusura.
Articolo di Gianluca Donati