“Il tempo che ci vuole”: straordinario film di Francesca Comencini

Presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2024

il tempo che ci vuole
Francesca Comencini a Venezia 81. Foto: Glauco Fallani

Dopo essere stato presentato (purtroppo fuori concorso, perché per me avrebbe potuto e dovuto vincere alla grande) all’ottantunesima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia è arrivato anche nelle sale del The Space e del Cinema La Gran Guardia di Livorno “Il tempo che ci vuole”.

Il film è un racconto assolutamente autobiografico intriso di passione, dramma e sogno con il quale la strepitosa Francesca Comencini ha omaggiato da par suo il rapporto con il padre Luigi e con la magia del cinema che da sempre ha contato e intriso di positività le vite di entrambi.

Un atto intimo d’amore da parte della figlia dipanato su pellicola nel quale si fa strada fino ad imporsi totalmente la statura morale senza pari del regista di “Pinocchio, “Pane, amore e fantasia”, “Incompreso”, “Voltati Eugenio” e decine di altri film capaci, talvolta, di incidere sulla storia del cinema italiano di almeno tre decenni.

Che dire: la regista romana, figlia d’Arte, ha atteso a lungo prima di onorare un padre per lei tanto importante, ma ne è valsa la pena. Di film tanto carichi di sincera passione non se ne vedono molti al giorno d’oggi; e già questo sarebbe un motivo più che sufficiente per spostarsi da casa e correre a vederlo.

Ormai forte di una carriera degna del cognome che porta Francesca sceglie di guardarsi dentro al proprio passato senza difese per omaggiare un collega ma, soprattutto, per ringraziare un padre che l’ha sostenuta ed aiutata in maniera indicibile. Scrivo indicibile perché quel che si vede nel film, quel che accade giorno dopo giorno nel quotidiano di solito fugge, destinato com’è a cadere nell’oblio.

Cose minime, di famiglia o assolutamente personali che accadono si perdono per sempre a meno che un’Artista con la A maiuscola non trovi in sé la voglia, la determinazione e la capacità di trasmettere al pubblico quello che di solito è impossibile. Beh, è questo il nostro caso: Francesca Comencini ha avuto questa volta la capacità di raccontare l’irraccontabile.

Tutto ciò che accade fuori dagli sguardi, dai minimi gesti del padre e della figlia si fa pian piano del tutto marginale: è il legame a catturare l’interesse di chi guarda, a diventar protagonista nell’ambito di una vicenda d’amore purissimo e passione cinefila (meraviglioso l’omaggio a Rossellini) certo intima ma anche travolgente. Bello, bello, proprio bello questo film! Si tratta di un’opera matura davvero intensa.

Un film che, finalmente dopo tanto, troppo tempo, si dimostra capace di proporre all’unisono emotività e passione con grazia, potenza e anche Poesia così come soltanto il grande cinema può rappresentare mirando dritto ai cuori.

Una perla, insomma, che non potrebbe esistere senza il contributo di due interpreti sensazionali (Fabrizio Gifuni e Romana Maggiora Vergano) guidati con mano sicura da una regista che da “piccola Francesca” può dirsi oggi divenuta grande.

Articolo di Glauco Fallani

Il trailer di “Il tempo che ci vuole”

Qui di seguito il trailer del film di Francesca Comencini “Il tempo che ci vuole”: