LIVORNO – Bella serata di musica alla Goldonetta nell’ambito di “Concerti da Camera”, progetto artistico di Luciano Corona in collaborazione con Opera laboratori.
L’apertura della rassegna è stata affidata ad una compagine ospite: l’Ensemble dell’Unconventional Orchestra di AMAT Teatri di Siena che, con la direzione di Concetta Anastasi, ha presentato “Storia del soldato nella rete” ispirata fedelmente all’opera di Igor Stravinskij “Histoire du Soldat”.
L’opera di Stravinskij, pur rispettando la musica e la trama originali, è stata ampiamente modernizzata ambientando la vicenda ai giorni nostri. Paola Benocci, curatrice della messa in scena ha infatti immaginato che, invece del libro, l’oggetto “magico” fosse uno smartphone, con tutte le analogie che ne conseguono.
Tra i più importanti compositori del Novecento, il musicista russo scrisse questa splendida suite da concerto per un balletto nel 1918 in Svizzera, paese dove si era trasferito in ristrettezze economiche con la famiglia dopo che la rivoluzione russa lo aveva privato di proprietà e diritti d’autore.
Histoire du Soldat: la trama
La creazione artistica di Stravinskij deriva da due racconti della raccolta di fiabe popolari russe ispirati alla figura del Dottor Faust: “Il soldato disertore ed il diavolo” e “Un soldato libera la principessa”. “Histoire du Soldat” è così semplicemente la vicenda di un soldato in licenza che, nel cammino verso casa, incontra il Diavolo, cede alle sue lusinghe e accetta di scambiare il proprio violino con un libro (smartphone) che, a detta del Diavolo, è capace di realizzare ogni desiderio.
Sul palcoscenico
In scena per “Histoire du Soldat” c’erano: Enrico Costantini (il Soldato), Nicole Perfigli (la Ballerina dal Balletto di Siena diretto da Marco Batti) e Paola Benocci (il Diavolo narratore).
Costumi ed attrezzeria Ilaria di Meo.
L’Ensemble è composto da Alberto Bologni (violino), Barbara Betti (Contrabbasso), Tazio Borgognoni (clarinetto), Leonardo Percival Paoli( fagotto), Camilla Dragoni (tromba), Fausto Antonini (trombone), Camilla Cantara (percussioni).
Articolo di Glauco Fallani