
LIVORNO – Nel cartellone della Biennale del Mare una parte sarà dedicata agli spettacoli teatrali. Tutti gli eventi teatrali saranno a ingresso libero e si svolgeranno agli Hangar Creativi e alla Terrazza Mascagni. Andiamo a scoprire insieme cosa offre questa prima edizione della Biennale che si svolgerà dal 14 al 18 maggio.
Giuseppe Cederna e l’Odissea
Per gli spettacoli teatrali in programma alla Biennale del Mare, il primo evento è fissato per il 14 maggio, giorno di apertura della manifestazione. Sul palco Giuseppe Cederna in “Le lacrime degli eroi”. L’attore e scrittore italiano che questo inverno ha portato sul palco del Teatro Goldoni un meraviglioso “Otello“, leggerà e racconterà l’Odissea di Omero. L’appuntamento è alle ore 21 alla Terrazza Mascagni.
Dalla ninfa Calipso all’incontro con la giovane Nausicaa, figlia del re Alcinoo. La partenza, l’addio all’immortalità, la tempesta e l’approdo nell’isola dei Feaci. La cetra di Demodoco e le lacrime degli eroi. (c. V-VIII). Una riflessione sull’accoglienza antica dello straniero e la dichiarazione d’amore più bella del mondo.
“E se un Dio mi fa naufragare sul mare scuro come vino, saprò sopportare, perché ho un animo paziente nel petto: sventure ne ho tante patite e tante sofferte tra le onde ed in guerra: sia con esse anche questa”.
“Io… Il vecchio e il mare”
Questo spettacolo teatrale nasce da una dedica trovata dopo 65 anni sul libro “Il vecchio e il mare” di Ernest Hemingway. Ispirato direttamente dal suddetto testo, l’autore dello spettacolo, ritrova accanto all’amore per il mare di Livorno, metafore della propria vita. Sul palco degli Hangar Creativi il 15 maggio arriva Fabio Vannozzi con “Io… Il vecchio e il mare” (ore 21).
La seconda parte dello spettacolo è frutto di contributi, frasi, emozioni, pensieri di gente di mare. Velisti, navigatori solitari, anche un Contrammiraglio della Marina, che è stato al comando di Nave Vespucci e una allieva dell’Accademia Navale, in quanto il mare è anche scuola di vita.
L’intento di questo spettacolo e quello di far conoscere, amare, vivere il mare nel rispetto che gli è dovuto.
Lo spettacolo prevede la presenza in scena di una violoncellista Martina Benifei, che eseguirà le musiche originali di Federico Bonetti Amendola. I video proiettati sono stati realizzati da Virgilio Catarsi e Gianfranco Giannardi, mentre le scenografie sono di Antonio Morozzi, la direzione tecnica è affidata a Chico De Maio, testo e regia Fabio Vannozzi.
Brandi in “Chi siamo noi”
Nel corso della Biennale del Mare, gli Hangar Creativi ospiteranno il 16 maggio (ore 21.15) lo spettacolo di teatro di narrazione “Chi siamo noi” di Fabrizio Brandi e Gabriele Benucci, con Fabrizio Brandi.
È la storia della Compagnia Lavoratori Portuali vista attraverso gli occhi di una famiglia le cui vicende illuminano l’inscindibile rapporto che per oltre quarant’anni, dalla sua fondazione ai “decreti Prandini”, ha intrecciato la storia di Livorno a quella della Compagnia.
“Dietro a questo spettacolo – sottolineano i due – ci sono mesi di studio, ricerche, approfondimenti e interviste ai lavoratori di ieri e di oggi. Un lavoro per niente semplice, considerata la mole di fatti, personaggi, aneddoti e aspetti tecnici di fronte ai quali ci siamo trovati. Ma anche un lavoro entusiasmante che ci ha catturati e coinvolti”.
“Cecilia e le leggende del mare”
Lo spettacolo ha vinto il Premio “Teatro Stabile di Catania” al Fringe Festival Catania 2024. Scritto da Ephraim Pepe (I Leggendari), con Alessandra Donati e Edoardo Bacchelli (Compagnia Il Cerchio). Regia Tanya Shelepko.
Tra gli spettacoli teatrali, ultimo in programma alla Biennale del Mare, sarà “Cecilia e le leggende del mare” che andrà in scena il 17 maggio ore 21 agli Hangar Creativi.
Gran Ducato di Toscana, inizi del 1700. Nonostante la casata dei Medici stia iniziando il suo declino, Livorno, grazie al porto, cresce. È un crocevia sempre più grande, in cui navi ed esistenze si incontrano tra le banchine.
Cecilia è una giovane donna, figlia di un importante mercante francese che da anni vive in città. La sua vita si intreccia alle leggende del luogo, attraversa storie note tramandate grazie alla memoria popolare, e altre sconosciute, riportate alla luce da una ricerca durate tre anni.
Lo spettacolo affronta la parabola di una donna capace di costruirsi l’esistenza che sceglie, uscendo dal ruolo in cui la società la vorrebbe relegare, e di lottare per difenderla, in una rete di racconti popolari, personaggi e fatti storici che sfida lo spettatore a capire cosa sia reale e cosa leggendario.
Articolo di Valeria Cappelletti