
LIVORNO – Corto Maltese, il personaggio principale nato dalla geniale fantasia del maestro Hugo Pratt, un po’ marinaio e un po’ pirata, attraccata sulle rive della nostra città, Livorno.
Quale connubio più indovinato, considerando che la città labronica è città di mare per eccellenza? E quindi, in contemporanea con l’inaugurazione della Biennale del Mare “Blu Livorno”, è stata inaugurata anche la mostra “Corto Maltese. Sulle rotte dell’avventura”.
La mostra – a ingresso gratuito – si è aperta questa mattina, mercoledì 14 maggio, in presenza del sindaco Luca Salvetti, del Presidente della regione Toscana Eugenio Giani, dell’assessore alla cultura Angela Rafanelli e della curatrice Patrizia Zanotti. “ai “Granai” di Villa Mimbelli, “Corto Maltese” sarà visitabile ai Granai di Villa Mimbelli tutti i giorni dalle 10 alle 20 fino a giovedì 22.
La tradizione della graphic novel
Quelli di Pratt, non furono semplici “fumetti”, bensì, come lui stesso definì: “letteratura disegnata”. È con lui che praticamente nasce la tradizione della “graphic novel”. Pochi possono stare al suo pari: nomi come Crepax, Milo Manara, Frank Miller.
L’anno di svolta fu il 1967, quando uscì il primo volume con protagonista appunto, Corto Maltese, dal titolo “Una ballata del mare salato” (poetico già nel titolo), e del quale successivamente ne trarrà, sempre Pratt, anche una trasposizione in forma di romanzo. A proposito di Pratt, Umberto Eco parlò di “narratore verbo-visivo”.
Galleria fotografica
Una ballata del mare salato
E proprio grande spazio ad alcune tavole di “Una ballata del mare salato” è riservato alla mostra ai Granai. Una selezione ben curata di dieci opere originali di Hugo Pratt, praticamente, uno “spin-off” artistico della mostra monografica in corso a Siena, allo storico Palazzo delle Papesse, inaugurata nelle scorse settimane.
Corto Maltese: la mostra ai Granai
La mostra che si inserisce nella Biennale del Mare, è composta da tavole, sia a colori che in bianco e nero, con quello stile inconfondibile che fu del maestro riminese. Pratt fu il primo al mondo a usare i pennarelli a inchiostro, quando prima di lui venivano usati unicamente pennelli e pennini. Con questo strumento, più grezzo, Pratt poteva realizzare dei tratti più spessi e più decisi, rompendo con una tradizione purista che bandiva questi mezzi.
La mostra è un ottima occasione per ammirare lo stile di Pratt, con tavole tratte dai suoi albi, alcune in bianco e nero (con dei contrasti che ricordano le fotografie del grande Mario Giacomelli), altre con dei colori pastello.
Accanto alle tavole, sono poi annotati i titoli delle opere dalle quali sono tratte e le date; vi è anche una snella biografia dell’autore. In una stanza, un monitor riproduce in continuo immagini dei suoi albi, inframezzate da interviste audiovisive di repertorio fatte all’epoca a Pratt, e altre dettagliate informazioni.
È una mostra che vale veramente la pena di andare a vedere, molto abbinata con la città di Livorno e il suo mare. Un evento che può stimolare la curiosità e portare a reperire qualche “romanzo disegnato” del grande genio che fu Hugo Pratt.
Il disegno di Pratt
Il disegno di Pratt – lo si può ben vedere in molte tavole della mostra – ha passaggi netti tra bianco e nero, senza troppe sfumature, “primitivo”, e per questo, particolarmente espressivo.
Un’altra peculiarità dell’arte prattiana è l’aver portato nel fumetto, la rivoluzione che i cineasti francesi della “Nouvelle vague”, come Jean-Luc Godard e François Truffaut apportarono alla settima arte.
Pratt, per primo, poi imitato da molti altri illustratori, trasportò il medesimo criterio estetico al disegno, inventando così il “fumetto moderno”. Usava infatti pennelli più grandi per i primi piani, e pennelli più piccoli per gli sfondi.
Non solo, Pratt lasciava gli sfondi più “approssimativi” (a volte bianchi) per dare risalto ai soggetti in primo piano ed evidenziare la dinamicità, il movimento dell’azione. Importanti erano anche i dialoghi e le descrizioni “scritte”, che diventarono meno banali, più ricercate e approfondite, con richiami anche a simbologie complesse.
In tempi di “impegno politico” (fine anni Sessanta, inizio anni Settanta), Pratt decise di dedicarsi a un genere fumettistico “disimpegnato”, volutamente “d’avventura”, andando contro tendenza, e subendo a quei tempi “critiche” di “anarco-individualismo”.
La mostra è un ottima occasione per ammirare lo stile di Pratt, con tavole tratte dai suoi albi, alcune in bianco e nero (con dei contrasti che ricordano le fotografie del grande Mario Giacomelli), altre con dei colori pastello. Accanto alle tavole, sono poi annotati i titoli delle opere dalle quali sono tratte e le date; vi è anche una snella biografia dell’autore, e una stanza con un monitor che riproduce in continuo immagini dei suoi albi, inframezzate da interviste audiovisive di repertorio fatte all’epoca a Pratt, e altre dettagliate informazioni.
Informazioni e orari
La mostra si svolgerà nei giorni della Biennale del Mare “Blu Livorno” ma proseguirà anche oltre, sarà aperta infatti tutti i giorni fino al 22 maggio dalle ore 10 alle 22.
Informazioni: 0586.824607 – infomuseofattori@comune.livorno.it.
Articolo di Gianluca Donati