
LIVORNO – Alessio Pianigiani torna sul palco del Vertigo (via del Pallone, 2) con uno spettacolo che è un viaggio attraverso l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso rivisto con gli occhi di oggi, però tramite le parole di ieri. Si intitola “Tre modi per non morire” e andrà in scena sabato 29 marzo alle 21 e domenica 30 marzo alle 17.
Alessio Pianigiani recita Giuseppe Montesano
“Tre modi per non morire” è tratto da brani di Giuseppe Montesano, scrittore napoletano finalista al Premio Strega. Montesano ha vinto il Premio Napoli con “Nel corpo di Napoli”nel 1999; con “Di questa vita menzognera” ha meritato il Premio Viareggio per la narrativa e il Premio Selezione Campiello nel 2003. Nel 2017, con il saggio “Lettori selvaggi” ha vinto il Premio Viareggio per la saggistica.
Viaggio simbolico tra Inferno, Purgatorio e Paradiso
Alessio Pianigiani conduce il pubblico in un viaggio simbolico nell’inferno che avviene tramite le parole di un poeta definito maledetto ma maledettamente attuale e rigenerante come Charles Baudelaire e della sua opera più importante e copernicana nell’ambito della poesia: “I fiori del male”.
Baudelaire, il Teatro greco a Dante
Il primo pezzo del viaggio infatti sarà tratto da “Monsieur Baudelaire, quando finirà la notte?” di Giuseppe Montesano.
Dopodiché il viaggio continuerà in un simbolico Purgatorio, attraverso l’origine del Teatro, il Teatro greco e il popolo dei greci che ci hanno consegnato in tanti anni di storia la più alta forma di civiltà: “Parole che arrivano dal mare, arrivano dalla terra interiore in cui il sole sorge e la portano nella terra interiore in cui il sole tramonta, e si chiamano Omero, Socrate, Saffo, si chiamano con nomi molteplici come molteplice è il Mondo, che è uno e infinito, e inventano la forma del nostro pensiero, il potere in cui la mente conosce se stessa nelle cose multicolore che la circondano”. E questo pezzo del viaggio sarà tratto proprio da “Il fuoco sapiente” di Giuseppe Montesano.
Infine il viaggio si conclude (ma forse inizia?) in un Paradiso simbolico attraverso le parole del più grande poeta in assoluto di tutti i tempi, il sommo poeta, attraverso la sua “Commedia” ma soprattutto attraverso le voci di Dante stesso e dei suoi personaggi.
Un viaggio che a differenza di quello di Ulisse, citato da Dante, non si esaurisce col ritorno a Itaca ma non si esaurisce mai, col fantastico assunto: “fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”. E questo pezzo del viaggio sarà proprio tratto da “Le voci di Dante” di Giuseppe Montesano. Luci di Ugo Zammit, audio di Roberto Pacini, aiuto regia di Clarissa Marchini.
Informazioni e prenotazioni
Prenotazioni 0586210120 oppure tramite messaggio WhatsApp al numero: 3805842291.