
LIVORNO – Il Teatro Vertigo propone due atti unici di Luigi Pirandello sul tema dell’adulterio: “Il dovere del medico” e “La morsa”
Con questi due spettacoli, in programma nel fine settimana, la compagnia Vertigo chiude una stagione che ha puntato su una proposta il più variegata possibile. Lo dicono i numeri che hanno visto alternarsi al teatro della Venezia oltre 2500 presenze.
Venerdì 11 e sabato 12 alle 21 con replica domenica 13 alle 17 al Teatro Enzina Conte del Vertigo (via del Pallone, 2), la compagnia Vertigo con la regia di Rebecca Luparini va in scena con questi due gioielli di Luigi Pirandello sul tema dell’adulterio.
Adulterio e diritto d’onore in Italia
L’adulterio nella visione di Pirandello si rifà alla mentalità italiana e maschilista che risente del principio giuridico del delitto d’onore, abolito definitivamente solamente del 1981.
Il delitto d’onore era un reato in cui una persona, solitamente un uomo, uccideva o feriva gravemente un familiare (spesso la moglie, la figlia o la sorella) per difendere il proprio “onore”. Questo “onore” veniva considerato compromesso da comportamenti ritenuti immorali o disonorevoli, come un tradimento coniugale, una relazione fuori dal matrimonio o anche solo il sospetto di atteggiamenti ritenuti “inappropriati” da parte di una donna. Nel Codice Penale italiano, fino a poco più di 40 anni fa, il delitto d’onore era regolamentato e quindi giustificato.
L’onore della donna era considerato fragile e delicato, da custodire a ogni costo. La donna che non si conformava ai rigidi standard sociali rischiava di “macchiare” non solo la propria reputazione, ma anche e soprattutto quella della sua famiglia. Questo significava che decisioni personali come sposarsi, separarsi, avere una relazione potevano essere percepite come una minaccia all’onore familiare.
Il delitto d’onore, quindi, non era solo una questione culturale, ma anche legale. La Legge stessa giustificava e tollerava una forma estrema di violenza, conferendo una sorta di legittimità alla vendetta privata in nome dell’onore. Questo alimentava l’idea che la vita di una donna valesse meno della reputazione di un uomo. La legge prevedeva pene molto più leggere per chi commetteva un omicidio motivato dalla difesa dell’onore suo o familiare.
“Il dovere del medico”: trama
Tommaso Corsi è stato sorpreso in flagrante adulterio con la moglie di Neri, sostituto procuratore del Regno d’Italia, che non ha esitato a sparare sugli amanti per lavare il suo onore macchiato. Corsi ha però reagito e ha ucciso il marito tradito e quindi, sconvolto da ciò che è stato costretto a fare per difendersi, ha tentato di uccidersi a sua volta, ma è sopraggiunto il dottore Tito Lecci che lo ha salvato dalla morte. È stata la sua fortuna o la sua disgrazia?
“La morsa”: atmosfera da thriller
In “la Morsa” la vera protagonista della commedia è Giulia, donna sincera e appassionata, che si trova all’epilogo della sua relazione adulterina con l’amante Antonio. Il marito Andrea ha scoperto i due amanti e vuole vendicarsi di entrambi stringendoli in una morsa sottile e glaciale di accuse in un’atmosfera da thriller.
In scena
In scena per “Il dovere del medico”: Fabio Favilli, Giacomo Bahrabadi, Manola Bichisecchi, Giulia Socci, Cristian Grechi, Fabio de Fusco, Margherita Bonicoli.
In “La Morsa”: Camilla Aria Tassara, Lorenzo Luparini, Andra De Frenza, Isabella Tei.
Luci di Ugo Zammit; audio Roberto Pacini; musiche Francesco Cristiani; scenografia Patrizia Coli; costumi Francesca Manteri e Claudia Baroni. Assistenza tecnica: Laura Persico e Francesca Nobile.
Biglietti e prenotazioni
Costi biglietto: 12,00 € (ridotto 7,00 € allievi scuola di arti sceniche e studenti di scolaresche con insegnanti).
Prenotazioni chiamando il Teatro allo 0586210120 oppure messaggio WhatsApp 3805842291.