A Pisa apre la mostra su Hokusai: oltre 200 opere

Una ricchissima rassegna visitabile fino al 25 febbraio

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Foto: Glauco Fallani

PISA – È stata presentata ieri mattina, 24 ottobre, alla stampa la nuova mostra di Palazzo Blu a Pisa, una sorta di positiva consuetudine che da oltre un decennio ci ha abituati ad aspettarci selezioni espositive di altissima qualità. Questa volta si è lavorato alla grande su una ricca rassega dedicata all’opera del sommo maestro giapponese Hokusai.

Hokusai, maestro del filone artistico ukiyoe

Prodotta e organizzata da Fondazione Palazzo Blu e MondoMostre, con il contributo di Fondazione Pisa e curata da Rossella Menegazzo, docente ed esperta di Storia dell’arte dell’Asia orientale all’Università degli Studi di Milano, la mostra, che potrà essere visitata fino al 23 febbraio 2025, riesce perfettamente a mettere in evidenza l’eclettismo del massimo maestro del filone artistico ukiyoe (immagini del Mondo Fluttuante) che ha segnato l’apice dello sviluppo dell’arte di epoca Edo (1603 – 1868) in Giappone.

Le oltre 200 opere che hanno preso posto nel Palazzo sono in gran parte provenienti dal Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova e dal Museo d’Arte Orientale di Venezia ma non manca certo il prezioso contributo di prestigiosi prestiti da collezioni private italiane e giapponesi.

Accanto alle opere del maestro Hokusai sono presentati anche lavori in silografia e pittorici dei suoi allievi più vicini, tra cui Hokkei, Gakutei, Hokuba, Ryūryūkyō e della figlia Oi che ebbe il merito di accompagnare Hokusai fino alla fine della sua carriera raccogliendone in pieno il lascito artistico.

La galleria fotografica

Pisa: il percorso espositivo

Si tratta proprio di una gran bella mostra, che giustamente inizia con il mettere in evidenza alcune delle produzioni più celebri del Maestro giapponese: le stampe di vedute di luoghi celebri (meisho), rappresentazioni di templi e architetture, ponti e cascate destinate ad un vasto mercato. Una produzione ricchissima che sfocia nella serie delle conosciutissime Trentasei vedute del monte Fuji (1830-32). A seguire si continua con le rimanenti ripartizioni grazie alle quali il percorso espositivo si articola, infatti, in sei sezioni: 1. Vedute celebri del Giappone, 2. Vedute del monte Fuji, 3. Manga e manuali, 4. Rappresentazione di poeti e poesie, 5. Surimono: biglietti e inviti, 6. La libertà di dipingere, 7. Hokusai e il giapponismo, 8. Hokusai pop.

Tante tante opere, insomma, oltre duecento nel fruire le quali non si può a mio avviso prescindere dal tenere in massima considerazione l’indiscutibile influenza che hanno esercitato sull’arte europea di fine Ottocento, in modo addirittura eclatante sulla pittura di Vincent Van Gogh ma sicuramente anche sui componenti dei vari movimenti europei che sono alle radici dell’Arte moderna: impressionismo, postimpressionismo, art nouveau e fauves.

Un’opera a mio avviso imperdibile. Sono tutte di grande importanza ma se proprio devo sceglierne una non posso che andare su una serie, quella del famoso Pivieri sulle onde (Nami chidori), uno degli album (12 stampe silografiche) più raffinati di Hokusai del genere erotico noto come shunga, “immagini di primavera”.

Informazioni e contatti

Palazzo Blu: Lungarno Gambacorti 9
Curatore: Rossella Menegazzo
Telefono:+39 050 916. 950
Email: info@palazzoblu.it.

articolo di Glauco Fallani