A Mahsa Amini una scultura in bronzo nella Sala Pegaso a Firenze

Un progetto lungo 14 mesi

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Il volto di Mahsa Amini e i due artisti Partin Bastan e Marjan Najafi

FIRENZE – A Mahsa Amini, donna-simbolo delle proteste scatenate dalla popolazione iraniana contro il regime, è dedicata una scultura in bronzo che verrà inaugurata il 10 dicembre a Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati, sede della Giunta Regionale, in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti Umani.

Mahsa Amini

Venne uccisa per non aver indossato correttamente l’hijab, il velo islamico, ma il suo ricordo non andrà mai perduto, ma resterà presente grazie alla realizzazione di questa scultura in bronzo che ha visto la luce dopo 14 mesi. A realizzarla l’artista iraniano Partin Bastan e sua moglie Marjan Najafi.

Il 10 dicembre l’opera in bronzo di Mahsa Amini sarà svelata alle ore 10.30 nella Sala del Pegaso (Piazza del Duomo 10, a Firenze) e per l’occasione si terrà una conferenza per illustrare il progetto nel dettaglio e dove sarà proiettato per la prima volta il documentario che ripercorre le varie “tappe” del cammino che ha condotto alla realizzazione dell’opera in bronzo e sul suo significato.

Non potendosi allontanare dalla Norvegia per motivi inerenti la richiesta di asilo politico, l’artista iraniano Partin Bastan e sua moglie Marjan Najafi – autori del primo bozzetto in creta dell’opera oggi trasformata in scultura bronzea – si collegheranno in diretta con Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati.

Alla conferenza parteciperanno Eugenio Giani (Presidente della Regione Toscana), Jacopo Celona (Direttore della Florence Biennale e Presidente dell’Associazione Artimino Contemporanea), Sarah e Giacomo Del Giudice (Fonderia del Giudice), Claudia Chianucci, Elena Quirini e Rocco Spina (docenti della classe di scultura del Liceo Artistico di Porta Romana, a Firenze) e Sabri Najafi (attivista del movimento donne iraniane).

Un progetto lungo 14 mesi

Tutto ebbe inizio nell’ottobre 2023, in occasione della XIV Florence Biennale, quando alla Fortezza da basso di Firenze fu allestito lo spazio “I Am Mahsa” dedicato alle artiste iraniane e soprattutto in ricordo degli avvenimenti che avevano portato alla morte di Mahsa Amini nel settembre 2022 e alla nascita del movimento “Women, Life, Freedom”.

In questo contesto, l’artista iraniano Partin Bastan e sua moglie Marjan Najafi parteciparono alla XIV Florence Biennale grazie all’ospitalità della Fondazione Robert F. Kennedy International House of Human Rights e, davanti agli occhi di migliaia di visitatori, ora dopo ora plasmarono dal vivo il modello in creta raffigurante il volto di Mahsa Amini, vero e proprio omaggio a un simbolo di trasformazione e di lotta per la libertà.

Una volta conclusa la Biennale il modello rimase a Firenze, diventando il “seme” di un’iniziativa di più ampio respiro che stava pian piano prendendo forma.

A gennaio 2024 il modello fu consegnato al Liceo Artistico di Porta Romana dove i docenti della classe di scultura, Claudia Chianucci, Elena Quirini e Rocco Spina, si attivarono per ricavarne un calco in gesso, utile per la successiva fusione in bronzo.

Quindi lo scorso settembre il modello in gesso e il calco in lattice sono stati traslati alla Fonderia Del Giudice, storica azienda Toscana di Strada in Chianti che quest’anno compie 50 anni di attività, che si è resa disponibile a effettuare la fusione in bronzo.

Adesso finalmente l’ultimo atto di un percorso virtuoso iniziato 14 mesi fa: in accordo con la Regione, la scultura così realizzata trova collocazione negli spazi dello storico edificio di Piazza Duomo a Firenze, dove rimarrà come ricordo e omaggio all’azione di una donna coraggiosa, nonché monito per l’azione delle future generazioni.